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La nostra storia in tappe

 

1946
Padre Pio da Pietrelcina (1887-1968) appare in bilocazione ad una bimba di 9 anni di nome  Irene Gaeta, la benedice con l’ostensorio e le fa vedere la trasformazione del pane e del vino  nel corpo e nel sangue di Gesù, dicendole: “Sta’ attenta a questo momento…!” e  rivelandole di essere stato lui a salvarla nel 1945. Fin dal grembo materno, le era stata affidata  dall’Eterno Padre e aggiungendo: “Ti ho salvata e ti salverò sempre”. Le bilocazioni sono  durate undici anni, dal 1946 al 1957.
 

1960
Irene incontra a San Giovanni Rotondo, per la prima volta, il Padre stigmatizzato. Da quell’incontro inizieranno i suoi successivi  frequenti contatti con lui. Verrà così a delinearsi il progetto che S. Pio le affiderà, quello, cioè, di dare vita ad una intensa attività di  preghiera e di adorazione eucaristica e di farsi promotrice di opere di carità. Padre Pio nel 1961 dirà a Irene che l’Eterno Padre l’ha  accettata con lui ai piedi della Croce per tutta la vita fino alla fine, dicendole: “Sei unita a me fino alla morte. Tutto ciò che  chiederai con fede la otterrai…”.
 
1988 - 2002
VITINIA: UNA CHIESA, UNA COMUNITÀ
Nacque in seno alla Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante nel Getsemani, nella primavera del 1988 il gruppo di     preghiera. Un esiguo numero di persone, attorno al parroco Mons. Marino Bruno e a Irene Gaeta, dettero vita a un intensa attività  di preghiera.

 Nell’ambito del gruppo nacque quasi per caso il desiderio di concretizzare l’amore verso Padre Pio con una statua monumento. Pur  sotto l’incalzare delle difficoltà, l’opera veniva commissionata all’insigne scultore Antonio Berti di Firenze, artista sensibile, di grande  esperienza, con una diretta conoscenza del Padre, essendo stato suo figlio spirituale.

 Perché questa Chiesa? «Ho scelto la parrocchia di Vitinia perché nata dall’Azione Cattolica, speranza sempre viva della  Chiesa». Con queste parole Padre Pio “comunicava” tramite Irene, sua figlia spirituale, il perché di una scelta per molti  incomprensibile.

 Il 25 giugno 1989 l’opera veniva inaugurata sul sagrato della Chiesa Parrocchiale, alla presenza di numerose autorità civili e religiose  fra cui spiccava, con il volto irradiato dalla gioia, il prof. Luigi Gedda, che aveva voluto la costruzione di questa Chiesa nel 1952,  quando era Presidente nazionale dell’Azione Cattolica, su richiesta specifica di Padre Pio.

 Nel febbraio 1990 per venire incontro  a un desiderio dell’umile Cappuccino, “l’adorazione perpetua del Santissimo Sacramento”,  veniva dato inizio al restauro della cripta.

 Nel 1994 si costituiva un’associazione, con l’intento di dare vita a una Casa di Accoglienza, fondata sulle tre virtù teologali: la fede, la  speranza e la carità, come le ha vissute Padre Pio.

Il 16 giugno 1995 iniziò un ciclo di “conferenze” semestrali in onore di Padre Pio    con l’intento di diffondere la sua spiritualità.

Dal settembre 1996 ha inizio l’Adorazione Eucaristica nella cripta, che si svolgerà poi ogni giovedì. Nonostante la scarsità di mezzi finanziari, si comincia a pensare all’acquisto di una casa, per accogliervi persone sole e in difficoltà. L’attenzione si rivolge a un villino disabitato quasi distrutto da incursioni vandaliche, ma il suo nome posto al cancello – “Maria Grazia” – fa pensare a un profetico connubio con Santa Maria delle Grazie di San Giovanni Rotondo.

«Vitinia sarà centro di irradiazione di fede!»:  con queste parole Padre Pio manifesta la nascita di un nuovo virgulto in seno alla Chiesa, con una regola di vita francescana, fondata sull’amore, sulla povertà e sull’obbedienza incondizionata alla Santa Madre Chiesa, secondo l’esempio e l’insegnamento di Padre Pio. Sarà Padre Gerardo di Flumeri, vice postulatore della causa di canonizzazione di Padre Pio, a stenderne la regola e a chiamare coloro che vi aderiranno: “Discepoli di Padre Pio”.

Nel 2002, i Discepoli di Padre Pio diventano quindi una realtà approvata dalla Santa Chiesa, in regola per iniziare il loro cammino di formazione.
 
GIUGNO 2002: LA CASA DI ACCOGLIENZA
UN SOGNO CHE SI AVVERA
Nel Giugno 2002, dopo la solenne canonizzazione in Piazza San Pietro di Padre Pio, è stato celebrato un triduo di ringraziamento ed è stata inaugurata e benedetta la “Casa di Accoglienza di Padre Pio per l’uomo solo”.

Il triduo di ringraziamento si è concluso con una solenne Concelebrazione Eucaristica, presieduta da S.E. Mons. Rino Fisichella. Nell’omelia egli ha ricordato come all’inizio di ogni nuova opera ci sia sempre un senso di timore e di smarrimento, ma proprio nelle difficoltà affrontate con coraggio è presente ed è forte la testimonianza di essere cristiani. Belle e significative le parole conclusive dell’omelia: «Io vorrei, lo desidero tanto, ne sono sicuro, che questa Casa per l’uomo solo possa essere qui a Vitinia, ma possa essere in tutta la Chiesa di Roma il segno concreto di un’ulteriore attenzione che i cristiani hanno dato a questo momento di particolare bisogno e disagio della nostra società di oggi».

Con una suggestiva processione, è stata poi traslata dalla Chiesa parrocchiale alla Casa di Accoglienza una reliquia dell’umile Cappuccino.

Celebrazioni particolari sono state presiedute da Mons. Giovanni D’Ercole, P. Giovanni Ferri, Ministro Provinciale dei Frati Cappuccini di Roma, P. Flavio Uboldi, Superiore del Convento di Viterbo, e P. Guglielmo Alimonti, Padre Cappuccino Superiore del Convento di Pescara.

2003: LA NOSTRA CAPPELLA
CONSACRATO L'ALTARE DELLA CASA
15 novembre 2003: un’altra data importante nella storia della “Casa”, poiché il Signore ha messo il Suo sigillo su di essa con la consacrazione della Cappellina che vi si trova all’interno. Mons. Rino Fisichella, già Rettore della Pontificia Università Lateranense, che ha appoggiato e sostenuto con fermezza quest’opera, ha detto durante la sua omelia: «Il vescovo è contento di essere di nuovo con voi questa sera e soprattutto in questa casa dedicata a Padre Pio […] Questo momento parla da solo: finalmente abbiamo la gioia di poter consacrare l’altare dedicato, con le reliquie che porta, a uno tra i santi che hanno sicuramente cambiato la storia di questo secolo. In qualsiasi modo vorremmo giudicare il secolo appena trascorso, in qualsiasi modo nei prossimi decenni si dovrà parlare di questo secolo, tra le cose che dovranno essere ricordate bisognerà porre la figura di Padre Pio…».

La Santa Messa di consacrazione presieduta da Mons. Fisichella, è stata concelebrata da don Marino Bruno, direttore spirituale dell’Opera e Parroco della Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante; dai Padri Cappuccini Moses Johanes Tsegaye e Gorge Hayne; dal Padre Salvatoriano Angelo Tapparella della Parrocchia del Divin Salvatore; da P. Bernard Mangion MSSP e P. Elia Vella MSSP, rispettivamente Superiore Generale e responsabile Casa Generalizia Congregazione Missionaria di S. Paolo; da Don Marco Gandolfo, segretario particolare di S.E. Mons. Rino Fisichella. Accompagnata  nei canti dal coro di Vitinia, la funzione religiosa è stata profondamente seguita da numerosi devoti di Padre Pio, dagli associati e da autorità civili.

Al termine della celebrazione, don Giovanni D’Ercole, Presidente della Fondazione Discepoli di Padre Pio ha esortato i presenti a operare confermando in prima persona il suo impegno «…perché si realizzino questi progetti di cui Irene ha parlato  e che il Vescovo poc’anzi ha benedetto […] Insieme potremo fare molto, con la benedizione di Dio realizzeremo tutto quanto».

In questa cappellina ci si incontra per pregare, per adorare Gesù Sacramentato e prendere da Lui coraggio di operare per aiutare le persone che si sentono sole e che hanno bisogno di una parola di conforto e di aiuto nell’affrontare il quotidiano. È per questo che è nata quest’opera e questo chiederemo al Signore per intercessione di Padre Pio, ogni volta che verremo qui a pregare.

2003: I DECRETI ISTITUTIVI
IL NOSTRO PROGETTO PRENDE VITA
Sua Eminenza Reverendissima, card. Camillo Ruini, allora Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, su richiesta di Irene Gaeta. Dopo aver visto lo Statuto e il progetto, riconosce i Discepoli di Padre Pio come “Associazione privata di fedeli della Diocesi di Roma” e come “Fondazione di culto e religione”, rispettivamente in data 23 gennaio 2003 e 7 febbraio 2003.

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